È ufficiale, Android P è stato rilasciato e ora è possibile scaricarlo e installarlo manualmente per provarne le nuove funzionalità in anteprima, anche se solitamente questo lo fanno gli sviluppatori e gli utenti più esperti: per l’uscita definitiva bisognerà aspettare la prossima estate.
Tra la le novità principali troviamo il supporto al “notch”, il miglioramento della dual cam, un nuovo sistema di notifiche, lo sviluppo ampliato per l’HDR, la navigazione e posizionamento all’interno degli edifici, un nuovo sistema di backup locale e molto altro.
Supporto al “Notch”
Che cos’è il cosiddetto notch? Si tratta di una lunetta che camuffa la fotocamera anteriore e i sensori spostandoli nella parte superiore frontale dello schermo, permettendo di estenderlo a tutto lo spazio frontale del dispositivo. La Apple, con l’iPhone X, è stata la prima a introdurlo ma Android non si è fatto attendere. In questo modo, ci sarà un supporto nativo al display “cutout”, che consente di ridurre la cornice dello schermo al minimo. Saranno messe a disposizione delle apposite librerie per i programmatori, così che si possano occupare dello sviluppo app per renderle ottimizzate per questa nuova tecnologia.
Notifiche ottimizzate
Il nuovo sistema operativo non va a rivoluzionare totalmente il sistema delle notifiche, ma apporta alcune migliorie sia dal punto di vista estetico che funzionale. Una delle prime novità è la possibilità di vedere gli stickers e le emoticon nelle anteprime dei messaggi di app di messaggistica (basti pensare a Whatsapp e Telegram), mostrare le conversazioni per intero e rispondere con la classica “smart reply”, che permette di conservare i messaggi non completati nelle bozze, per poterli inviare in un secondo momento.
La schermata ha inoltre una nuova grafica dai colori più sgargianti e angoli arrotondati, ed è stata cambiata anche la transizione dei menù.
Supporto alla multi-camera
Ci sarà la possibilità di accedere allo stream da due o più fotocamere, permettendo di utilizzarle in modo completo e dettagliato, dal momento che in uno smartphone di ultima generazione è ormai indispensabile averne almeno due (frontale ed esterna). Tra le migliorie apportate si trovano una maggiore qualità delle foto con lo zoom e miglioramenti di alcuni effetti.
Rilevamento della posizione in interni
Android P presenta il supporto al protocollo Wi-Fi IEEE 802.11mc, che consente di utilizzare applicazioni di localizzazione, come Google Maps, anche all’interno di ambienti chiusi, dove normalmente la ricezione è difficile. Si avrà così un calcolo della posizione più preciso e la possibilità di navigazione anche in luoghi chiusi come, ad esempio, i musei.
Non si sa ancora con precisione quali dispositivi saranno supportati dal nuovo sistema operativo Android e quali no, l’unica certezza è che sono già stati esclusi i Nexus, quindi i favoriti sembrerebbero i Pixel di prima e seconda generazione. Al momento è disponibile la prima Developer Preview di Android P e per poterla installare serve, appunto, un Pixel di prima o seconda generazione, scaricare il firmware disponibile sul portale Google e procedere con l’installazione con la procedura standard.